22 giugno 2006

Libertà, gridavano...

Attenzione: oggi, non mi sento più libero! Non mi sento più libero di pensare, di agire, di osservare. Piano piano stanno incatenando anche internet: lo vedevo come uno dei pochi luoghi dove potevo portare a spasso la mia mente, senza alcuna costrizione, ma oggi, devo prestare fin troppa attenzione a ciò che scrivo, a come scrivo, e su chi scrivo.

La censura è uno dei mezzi più potenti per sedare le menti, spegnere la macchina dei pensieri, è la retromarcia del mondo intero. La violazione del copyright diviene quel fantasma che intimorisce le anime bambine e sbarazzine che vivono in ognuno di noi. Hanno permesso che noi ci inserissimo in un mondo parallelo libero, per poi privarlo della sua essenza. Siamo qua, andiamo avanti.