07 agosto 2006

Ore ed ore ad ascoltare il vento

Ore ed ore ad ascoltare il vento. Spengo la luce, e accendo la sigaretta. Una delle tantissime sigarette di oggi, che come delle pazze furiose, mi stanno togliendo pezzi di vita, di cuore, di luce. Lo fanno piano piano, sottovoce, quasi di nascosto. Si insinuano con il loro denso respiro, nel mio corpo, e le sento toccare ogni parte dei miei polmoni, solletico, e poi fuori tutto di un botto, libere nell'aria. Queste sigarette, che lasciano il virus "morte" nel mio corpo, ma la mia anima non bada mai a ciò che succede al mio corpo, perciò continuo a fumare. Stupidità, il fumo, stupidità esserne dipendenti, stupidità giudicare dall'esterno i dipendenti da fumo (come quelli di alcool e droga). Quel tipo di gente "esterna" o "estranea" non usa mai le parole adatte, non usa mai gli sguardi giusti, sembra che ascolti ma invece ha la mente vuota mentre le parli. Si dipingono di bianco o di nero, come bersagli. Il mondo è un pò come una grande Las Vegas, ma bicolore, solo bianco e nero, dove le persone si accendono o si spengono ad intermittenza, in base a sensazioni, impressioni, giudizi, emozioni.
Spesso sento dire che "la mente" è una gran cosa, che tutti l'abbiamo e che tutti possiamo usarla. Nessuno spiega perchè qualcuno non la utilizzi affatto. Io stesso, in certi momenti, penso di aver la mente vuota, completamente vuota, incapace di sputare un mezzo pensiero. Forse è tardi per scrivere, questa notte, o forse sono solo stanco, e poco incazzato. Penso ai posts che ho scritto finora su questo blog, e penso ai miei posts futuri (palle! come faccio a pensare ai miei posts futuri?), e mi chiedo quanti non verranno letti, quanti si perderanno nei meandri di internet, ma soprattutto, quanti non verranno letti dalle persone che mi interessano. Già, si tratta proprio di questo. Al giorno d'oggi non comunichiamo per giungere alla soddisfazione dei nostri bisogni primari, perchè non c'è più bisogno di comunicare per questo, riceviamo tutto in automatico; comunichiamo invece per "far colpo" sulle altre persone, per lavorare all'impressione che daremo all'altra persona. E forse è proprio per questo motivo che al mondo "c'è troppo superfluo", cominciando dalle troppe parole inutili. Se fossimo capaci di sostituire quelle parole con degli sguardi più intensi, con un gesto, con dei silenzi, o perlomeno con delle parole più "dirette", sono convinto che il mondo potrebbe ingranare la quinta (dato che tutti dicono sia "partito in quarta").

Oggi la gente è felice, domani non lo è più. La vita è una sinusoide, ma se... ma se, ma se, ma se! Ma se io me ne andassi a letto ora? Cotinuerò il discorso, credo, quando sarò più lucido, sperando di avere lo stesso stimolo. Buona notte gente.